Sono disponibili per l’acquisto i biglietti del festival Urbino Musica Antica 2022. Vai alla pagina (link esterno)
Federico da Montefeltro e la cultura musicale del suo tempo
Convegno di studi in occasione dei 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro.
Recercare 2022
È online il documento “Indici e sommari” della pubblicazione Recercare, vol. 34
Adesione soci FIMA
È disponibile il modulo di adesione per associarsi alla FIMA nell’anno 2022, da compilare e inviare all’indirizzo segreteria@fima-online.org
Ricordiamo che la quota di associazione per gli iscritti ai corsi di Urbino Musica Antica, Urbino Giovani e Urbino Amatori è già compresa nell’iscrizione, pertanto non è necessario versarla.
Proroga sconto 10%
Lo sconto del 10% su un corso principale sarà prorogato per tutte le iscrizioni pervenute entro le 23:59 del 21/05/2022.
Lorenzo Coppola
Urbino Musica Antica 2022
Lorenzo Coppola
/// Clarinetto STORICO
Periodo: martedì 26 - sabato 30 luglio
Approfondire la conoscenza di uno stile musicale – nel caso del clarinetto antico quello tardo barocco e soprattutto quello classico – partendo dalle sonorità degli strumenti che quello stile hanno contribuito a formare, attraverso un percorso didattico che illustri contemporaneamente la prospettiva storica, i problemi tecnici e organologici, e l’interpretazione con criteri storici.

Programma
Quel che propongo, attraverso lo studio del clarinetto antico, è un percorso di conoscenza di un sistema musicale attraverso le problematiche relative all’esecuzione delle opere che in quel sistema, da noi ormai lontano, hanno visto la luce. Inoltre, cio’ che personalmente più mi anima e che ritengo utile trasmettere, è l’interesse per una ricerca più ampia possibile sul fare musica.
Dalla conoscenza organologica e acustica di uno strumento antico deriva una serie di acquisizioni riguardo intonazione, diapason e temperamento, oltre ad una estetica del fraseggio e del suono proprie allo stile in questione.
Ad esempio all’omogeneità della gamma di uno strumento non veniva generalmente dato un valore estetico assoluto. Anzi, i compositori facevano spesso un uso espressivo delle note più « sorde » dello strumento.
Né poteva essere altrimenti : il limite, accettato e sfruttato a fini espressivi, è spesso essenziale a chiarire l’intenzione dell’autore.
Dalla conoscenza delle fonti (trattati, metodi, epistolari, resoconti di concerti) derivano preziose informazioni circa i canoni stilistici allora operanti nello stile esecutivo.
Alla tradizionale idea dello strumento a fiato imitatore della voce umana, si aggiunge nel periodo classico la necessità di rendere particolarmente intellegibile l’articolazione del discorso musicale, sempre più modellato sull’esempio di quello parlato. La chiarezza dell’articolazione ad ogni livello del discorso (inciso, frase, periodo) diventa l’elemento indispensabile nell’interpretazione di un brano.
Gli strumenti antichi consentono un’articolazione naturalmente chiara e leggera. Conoscerli ed ascoltarli potrebbe essere peraltro un valido aiuto per chi volesse arricchire il proprio modo di fraseggiare sullo strumento moderno.
Dettaglio
- La storia degli strumenti ad ancia semplice dalle origini fino alla metà XIX secolo, inserita nel contesto storico e nella vita culturale dell’epoca.
- Costruttori di strumenti, virtuosi e compositori : relazioni e reciproche influenze.
- L’evoluzione tecnico-esecutiva (becchi e posizione dell’ancia, articolazione, numero delle chiavi, diteggiature) comparata anche a quella degli altri strumenti.
- Autosufficienza nella cura e riparazione del proprio strumento
- Tecnica : l’approccio alle ance semplici storiche, respirazione, imboccatura, flessibilità nel controllo dell’intonazione e dell’articolazione
- Articolazione di labbro, gola , petto, diaframma, lingua
- Diverse articolazioni di lingua
- Notazione musicale delle diverse epoche : apprendere a decifrare e creare la propria edizione di un manoscritto.
- Studio del repertorio: manoscritti, prime edizioni, reperibilità di testi affidabili
- Analisi dei molteplici diapason (da chiesa, da camera, ecc.) e loro variazioni storiche e geografiche: ciò che lo strumento d’epoca può dirci in proposito.
- Sistemi di intonazione: panorama storico dei temperamenti (pitagorico, mesotonico, sistemi « ben temperati », equabile), la serie degli armonici e l’intonazione naturale.
- Lettura, analisi e comparazione delle fonti : metodi, trattati, repertorio, testimonianze storiche, articoli e saggi.
- Approfondimento della notazione musicale del XVIII/XIX secolo attraverso l’analisi dei più significativi trattati : teoria musicale, abbellimenti, metrica, inegalité, articolazioni, agogiche, dinamiche, fraseggio.
- Interpretazione : lo strumento originale come aiuto alla comprensione del testo musicale.
- Dallo stile barocco allo stile classico: verso una drammaturgia musicale senza parole.
- Analisi formale e armonica delle composizioni classiche
- Analisi delle influenze reciproche fra stile, tecniche di esecuzione e evoluzione degli strumenti
- Le scuole nazionali
- Abbellimenti e ornamentazione in accordo con le esigenze formali dello stile in questione
- Elaborazione di cadenze e eingänge
Il docente
Lorenzo Coppola est né à Rome. Après ses études de clarinette moderne, il étudie les clarinettes historiques avec Eric Hoeprich au Conservatoire Royal de La Haye (Pays-Bas).
Installé à Paris depuis 1991, il a collaboré avec plusieurs ensembles, parmi lesquels : Les Arts Florissants (W. Christie), l’Orchestre du XVIII Siècle (F. Bruggen), La Grande Ecurie et la Chambre du Roy (J.C. Malgoire), Freiburger Barockorchester (G. von der Goltz), La Petite Bande (S. Kuijken), Libera Classica (H. Suzuki).
Il a eu la chance de partager son amour pour la musique de chambre avec des artistes comme Andreas Staier, Isabelle Faust, Alexander Melnikov, et des ensembles tels que Zefiro (A. Bernardini), Manon Quartett (A.Daskalakis), Quatuor Kuijken (S. Kuijken), Quatuor Terpsycordes (G.Bottiglieri),
Il est professeur de clarinette ancienne à l’Ecole Supérieure de Musique de Catalogne à Barcelone.
Letizia Dradi
Urbino Musica Antica 2022
Letizia Dradi
/// Danze storiche (base)
Periodo: giovedì 21 - lunedì 25 luglio
La danza al tempo di Federico da Montefeltro duca di Urbino nel VI centenario dalla nascita. Cenni di danza del Cinquecento.
Livello base – base/intermedio

Programma corso principale
Nel Rinascimento la danza ricopriva un ruolo importante nell’educazione dei giovani e una competenza irrinunciabile nella vita cortese. Guglielmo Hebreo da Pesaro, allievo di Domenico da Piacenza, fu a più riprese presso la corte di Urbino svolgendo l’attività di maestro di ballo, teorico, compositore e coreografo.
Lo studio delle coreografie descritte nei trattati di danza di questi maestri del XV secolo, con cenni anche della successiva tecnica cinquecentesca, saranno oggetto del corso, con l’obiettivo di ridare vita alle movenze e alle posture del tempo, nel rispetto di una ricostruzione storico-filologica coerente, mettendo però in luce quanto questa tecnica antica risuoni nel presente dei nostri gesti e dei nostri corpi.
Proprio perché la danza è un linguaggio che ci permette di indagarespazi di esperienza non solo corporei ma anche emozionali e cognitivi, lo studio delle coreografie dei maestri del Quattrocento ci porterà anche a immedesimarsi nelle donne e negli uomini di questo splendido periodo storico proprio nella città dove vissero, oltre che Guglielmo, alcuni artisti straordinari come Piero della Francesca e Raffaello Sanzio.
Marchesana, Cupido, Rostiboli Gioioso, Belreguardo, ecco alcuni dei titoli delle danze che ricostruiremo, senza togliere la possibilità di concordare con gli allievi anche danze a richiesta.
Il corso si rivolge a neofiti di tutte le età e capacità, sia con una base di danza antica, siaaltre tecniche di movimento.
Programma corso pomeridiano
“Cent’anni di Minuetto: da André Lorin (1680) a Gennaro Magri (1779)”
The Elegant Phoenix, come lo definì la studiosa Julia Sutton, attraversa un lungo periodo della storia della danza e della musica travalicando il XVIII secolo proprio come una fenice che rinasce di volta in volta. Da danza di coppia a passo nelle contraddanze, il Minuetto si trova sia in teatro sia a corte, ma soprattutto nelle suite strumentali. Anche quando non veniva eseguito per accompagnare i danzatori non perdeva la sua identità che durante il corso verrà indagata e sperimentata attraverso i documenti sia musicali che coreografici in nostro possesso.
Il corso non necessita di competenze pregresse in danza.
“Le Correnti, alla ricerca di una definizione”
Descritta in alcuni trattati di danza come l’ “Ochésographie” di ThoinotArbeau o “Nuove invenzioni di ballo” di Cesare Negri, la Corrente al contrario del Minuetto dal quale verrà soppiantata nel XVIII secolo, non presenta una struttura univoca. Da saltata e veloce all’inizio del Seicento, si trasformerà in Francia in una danza solenne molto amata da Louis XIV.
Attraverso fonti letterarie e musicali seicentesche il corso si propone di esplorare le diverse forme che questa danza assunse in particolare nelle suite strumentali.
Il corso non necessita di competenze pregresse in danza.
La docente
Danzatrice di formazione classica, coreografa e insegnante si avvicina allo studio della danza antica proprio a Urbino nel 1992, sotto la guida di B. Sparti, V. Daniels e D.C. Colonna. Si occupa di danza etnica e contemporanea, nel 2002 si diploma danzaeducatore© metodo Laban/danza di comunità (Mousiké, Bologna). Ha studiato Paleografia e Filologia Musicale all’Università di Cremona.
Dall’Europa, all’Asia, alle Americhe, si è esibita con La Petite Bande di S. Kujiken, Le Concert des Nations di J. Savall, DoulceMémoire, Dowland Consort di J. Lindberg, Elyma di G. Garrido, La Follia di G. Fabiano, Micrologus, Musica Fiorita di D. Dolci, La Risonanza di F. Bonizzoni, LesJardins de Courtoisie, Risonanze di C. Chiarappa, NorskBarokkorkester G. von deer Gotz- R. Lislevand, Orchestra Barocca Civica Scuola di Musica Claudio Abbado-R. Balconi, La Follia di G. Fabiano, I Solisti Veneti.
Per la regista Susanna Nicchiarelli ha realizzato le coreografie per il film dedicato a Santa Chiara di prossima uscita -produzione Vivo Film- e ha danzato in Romeo and Jiuliet di Carlo Carlei -Indiana Production.
Ha collaborato con Il Leoncello di A. Pontremoli e Il Ballarino danzando in diverse produzioni e in particolare nello spettacolo in lingua francese ispirato alla vita di Leonardo da Vinci “L’Harmoniedu Monde”.
Ha condotto ricerche sul Manoscritto 9085 “LesBassesdanses de Marguerite d’Autriche” conducendo workshop e lezioni-conferenze (Bourg-en Bresse 2004; Pesaro, 2012; Dolmetsch School Congress, London 2013).
Ha creato le coreografie per le seguenti opere di Claudio Monteverdi: Il Ballo delle Ingrate, L’Orfeo, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda andate in scena a più riprese a Milano, Genova, Mantova, Brescia e Trento.
Ha danzato con la New York Dance Company di C. Turocy in “The Pleasure of the Dance” e in “The Temple of Glory” al Jarvis Theater di Napa, California.
Ha presentato i suoi studi negli Stati Uniti per la Society of Dance HistoryScholars, all’ Accademia Vaganova (St. Petersburg Russia), all’Université de Paris-Sorbonne (France), in Germania, VII International Historical Dance Symposium a BurgRothenfelsamMain, all’Università di Bologna e al Teatro San Carlo-Conservatorio Napoli.
Ha condotto lezioni per adulti e bambini in numerose prestigiose istituzioni in Italia (Conservatorio di Adria, Rovigo, Pesaro, Como, Brescia, Parma, Scuola Civica Milano) e all’estero (CSI Lugano, Switzerland; Rigve International Summer Course, Norway; Valtice, Czech Republic; Belgium, Slovenia, Paraguay, Indonesia).
Lieven Baert
Urbino Musica Antica 2022
Lieven Baert
/// Danze storiche (Principale)
Periodo: sabato 23 - sabato 30 luglio

Programma
L’arte di ballare: tecnica di danza italiana del XVI e XVII secolo.
Il corso si basa sui compiti di danza di Caroso – Negri e Santucci che ci hanno dato informazioni sullo stile, la musica e la tecnica tra il 1580 e il 1620.
Il corso si rivolge a ballerini con una solida conoscenza dei passi base dello stile di danza italiano del XVI secolo.
Balleremo danze originali dell’epoca ma anche coreografie che hanno ispirato lo stile alla fine del XVI secolo. E fissato da Caroso /Negri e Santucci.
Il docente
Testo curriculum
Alessandro Quarta
Urbino Musica Antica 2022
Alessandro Quarta
/// Musica vocale concertante italiana del '600
Periodo: giovedì 21 - sabato 30 luglio

Programma
Corso principale
- Musica vocale concertante italiana del Seicento (con Basso continuo)
- Laboratorio pratico intensivo del repertorio da 2 a 8 voci.
- Aperto a cantanti, tiorbe, liuti, arpe
- Livello medio avanzato
- Selezione: invio video di un brano del Seicento italiano (Monteverdi, Carissimi, Rossi, etc)
Corso Pomeridiano
- Laboratorio per concerto finale festival Urbino Musica Antica in data 30 luglio
- Oggetto di studio principale: Mazzocchi: Lamento di David
- Aperto a cantanti solisti e di ripieno
2 violini - Tiorbe, arpe, liuti, cello o viola da gamba, violone o contrabbasso.
- Livello medio avanzato
- Selezione: invio video di un brano del Seicento italiano (Monteverdi, Carissimi, Rossi, etc)
Il docente
Alessandro Quarta, direttore e compositore, fondatore e direttore dell’ensemble vocale e strumentale Concerto Romano (www.concertoromano.com – www.facebook.com/concertoromano) con il quale si dedica principalmente alla riscoperta del repertorio romano (e più in generale italiano) dei secc. XVI, XVII e XVIII.
L’attività concertistica alla direzione del Concerto Romano ha riscosso ampio favore nel pubblico italiano ed europeo (Accademia Filarmonica Romana, Società del Quartetto di Milano, Tage Alter Musik-Herne, Rheingau Musikfestival, Niedersachsische Musiktage, Handels-Festspiele di Karlsruhe, Halle e Goettingen WDR Funkhaus-Konzerte Koeln, Wiener Konzerthaus, Koelner Philarmonie, Styriarte, Rheinvokal, Musica Sacra Maastricht, De Bijloke – Gent, Muziekgebouw Amsterdam, Boston Early Music Festival), ottenendo eccelenti critiche da parte della stampa.
Con il Concerto Romano ha inciso tre CD per l’etichetta Christophorus; il secondo, “Sacred music for the Poor”, è stato nominato fra i progetti discografici più interessanti del 2014 dalla giuria del Preis der Deutschen Schallplattenkritik ed è vincitore del Prix Caecilia 2015. Sia quest’ultimo che il primo, “Luther in Rom” hanno inoltre ottenuto il voto massimo (5/5) dalla rivista francese Diapason. L’ultimo CD (2016) è la prima in tempi moderni della Sete di Christo di Bernardo Pasquini, ed ha ottenuto il Diapason d’or nel 2016.
Fra le collaborazioni musicali, è stato direttore ospite dell’ensemble Ars Nova di Salamanca, ed è tuttora direttore ospite per progetti sulla musica italiana dell’ensemble Emelthée di Lione; nel 2015, ha collaborato, in qualità di continuista con l’ensemble del Boston Early Music Festival, per la trilogia monteverdiana, e nel 2016 è stato direttore ospite del Consortium Carissimi di Minneapolis per la prima messa in scena moderna del Tirinto, opera di B. Pasquini, ed ha collaborato in qualità di preparatore con l’ensemble Exultemus di Boston per l’incisione integrale de Le veglie di Siena di O. Vecchi e dell’ensemble Blue Heron di Boston.
E’ direttore ospite dell’Orchestra barocca nazionale dei Conservatori italiani e della Kurpfaelzisches Kammerorchester di Mannheim (Germania) e del teatro dell’Opera di Kiel (Germania) per la Divisione del Mondo di G. Legrenzi (2018)
Dal 2007 è docente presso i corsi internazionali di musica antica di Urbino della FIMA (Fondazione Italiana per la Musica Antica), della quale è, dal 2016, membro del Direttivo e dal 2018 direttore artistico del Festival.
Dal 2015 figura fra i conduttori della trasmissione musicale Radio3-suite in onda sulla Rai-radio3.
Svolge attività di ricerca musicologica, incentrando l’attenzione sul repertorio inedito della Scuola Romana dei secoli XVI e XVII. Ha curato un’edizione moderna dell’Oratorio Mestissime Jesu di M. Marazzoli per Analecta Musicologica (DHI, Roma), ed è collaboratore dell’IBIMUS (Istituto Bibliografico Musicale italiano), per il quale ha in preparazione un volume antologico di musiche Oratoriane romane.
Marco Frezzato
Urbino Musica Antica 2022
Marco Frezzato
/// Trio e quartetto con strumenti classici
Periodo: sabato 23 - mercoledì 27 luglio
Il corso verterà sul repertorio classico in quartetto d’archi, con precedenza per ensemble già formati.
Sono comunque benvenute altre formazioni cameristiche come trio o duo d’archi, nonché singoli strumentisti, che verranno abbinati ad altri corsisti per allestire qualche brano cameristico.
Nessuna preselezione, né sono necessari brani d’obbligo.

Il docente
Ha studiato violoncello barocco e classico con Gaetano Nasillo presso la Scuola Civica di Milano, diplomandosi con lode nel 2003. Si è perfezionato inoltre con Christophe Coin, Amedeo Baldovino, Mario Brunello e Antonio Meneses.
Nel 2002 ha fondato AleaEnsemble, insieme ai violinisti Fiorenza de Donatis e Andrea Rognoni, ed al violista Stefano Marcocchi, con l’intento di approfondire il repertorio per quartetto d’archi dei periodi classico e romantico su strumenti originali.
Con AleaEnsemble, Marco ha registrato il Divertimento per trio d’archi in mi bemolle maggiore KV 563 di W.A.Mozart per l’etichetta MVCremona, i quartetti op. II di Luigi Boccherini (Choc de la Musique, Diapason d’Or) e gli ultimi quartetti di Haydn dell’ op. 77 per Stradivarius, nonchè i quartetti inediti dell’opera 15 di Luigi Boccherini per l’etichetta Dynamic.
Dal 2016 suona come primo violoncello presso The English Baroque Soloists, Monteverdi Choir and Orchestras, diretti da John Eliot Gardiner.
Collabora inoltre con Concerto Italiano (Rinaldo Alessandrini), con Le Concert d’Astrée (Emmanuelle Haïm) e con Balthasar Neumann Chor und Orchester (Thomas Hengelbrock).
Dal 2003 al 2016 ha ricoperto il ruolo di primo violoncello di Accademia Bizantina, diretta da Ottavio Dantone, e dal 2011 al 2014 ha collaborato come primo violoncello con Orchestra of the Age of Enlightenment.